Sto progettando un nuovo laboratorio ispirato al libro “Federico” di Leo Lionni, la storia del topino che sembra che non faccia niente e invece fa un lavoro importantissimo.
E’ una storia bene scritta e molto semplice che offre moltissimi spunti: l’importanza dell’arte, della contemplazione, della collaborazione, il tema della stagionalità, della diversità etc.
Il tutto accompagnato da illustrazioni semplici ma di grande effetto.
E’ da un po’ che voglio sperimentare i colori a dita naturali e le atmosfere di questo libro mi sembra si adattino benissimo, per cui ho preparato la base, secondo la ricetta di Equazioni:
- 3 cucchiai di amido di mais
- 1 /4 di tazza di acqua fredda
- 1 tazza di acqua bollente
Si scioglie l’amido di mais nell’acqua fredda e poi una volta stemperato nell’acqua calda si mette sul fuoco mescolando finché non si addensa.
Per aggiungere il colore però non ho voluto usare i soliti coloranti alimentari, bensì i pigmenti ottenuti da terre e ossidi minerali. Per il verde/grigio ho usato semplice argilla verde.
Credo che se si lavora nel campo dell’educazione ambientale ogni percorso debba favorire il più possibile l’impiego di materiali naturali e di recupero, anche se non è il tema specifico dell’attività. Per esempio per ritagliare i topini ho usato il cartoncino degli astucci dello yogurt.
Mio cruccio, fin’ora, l’uso della colla in stick e del Vinavil (oltre a essere sintetico ha il difetto che usandolo spesso per le attività con i bambini si finisce per buttare via una quantità pazzesca di piatti, ciotoline, pennelli.etc).
Ma finalmente ho trovato l’alternativa: la base dei colori a dita, senza l’aggiunta dei coloranti, è una colla perfetta!